Agrivoltaico incentivi 2024, domande aperte fino a settembre

Con il bando Agrivoltaico 2024, gli imprenditori agricoli potranno beneficiare di incentivi significativi per installare impianti agrivoltaici sui propri terreni.

L’agrivoltaico rappresenta una delle innovazioni più promettenti nel settore agricolo, combinando la produzione agricola con la generazione di energia fotovoltaica. A differenza dell’agrisolare, qui si tratta di installare impianti fotovoltaici non sui tetti degli edifici a uso produttivo bensì sui terreni stessi.

Il DM 436/2023 del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il cosiddetto Decreto Agrivoltaico, entrato in vigore il il 14 febbraio 2024, prevede il riconoscimento di alcuni benefici per sostenere gli imprenditori che decideranno di installare impianti agrivoltaici avanzati.

Dal 4 giugno al 2 settembre 2024 è possibile presentare domanda per ottenere fino al 40% di contributo a fondo perduto sui costi sostenuti. Anche se l’investimento iniziale può sembrare oneroso, con un’anticipazione dei costi da parte dell’imprenditore, questo investimento è redditizio a lungo termine.

In questo articolo di iQuadro, approfondiremo nel dettaglio il Decreto Agrivoltaico 2024 soffermandosi sulle informazioni pratiche e i riferimenti utili per sfruttare al meglio questa opportunità.

Agrivoltaico: tutto sul nuovo bando del MASE

L’agrivoltaico combina l’agricoltura con la produzione di energia solare tramite l’installazione di pannelli fotovoltaici su terreni agricoli. Questo approccio integrato promuove l’autosufficienza energetica sostenibile e lo sviluppo agricolo, proteggendo il territorio e valorizzando il paesaggio. Gli impianti agrivoltaici permettono, infatti, di mantenere la continuità delle attività agricole e pastorali, sfruttando simultaneamente le risorse della terra e dell’energia solare.

Il Decreto Agrivoltaico promuove la realizzazione di sistemi agrivoltaici innovativi e sperimentali, disciplinando il regime di incentivi per impianti operativi entro il 30 giugno 2026. Il PNRR ha stanziato oltre un miliardo di euro con l’obiettivo di raggiungere 1,04 GW di capacità agrivoltaica entro il 2026, producendo almeno 1.300 GWh annui grazie alla sinergia tra agricoltura ed energia solare.

Le Regole Operative, elaborate dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE), stabiliscono le modalità attuative per l’accesso agli incentivi tariffari previsti. Si tratta di un doppio beneficio costituito da:

  1. Contributo in conto capitale a fondo perduto nella misura massima del 40% dei costi ammissibili (a valere sulle risorse finanziarie del PNRR);
  2. Tariffa incentivante da applicare alla quota di energia elettrica netta prodotta e immessa in rete.

La procedura telematica per la presentazione delle domande di agevolazione è aperta dal 4 giugno 2024 alle ore 12:00 fino al 2 settembre 2024 alle ore 12:00.

Quando un impianto agrivoltaico si considera “avanzato”?

Un impianto agrivoltaico di natura sperimentale o avanzato, come definito dal decreto MASE e in conformità con il PNRR, adotta simultaneamente le seguenti soluzioni innovative:

  • Montaggio dei moduli fotovoltaici elevati da terra e rotanti, che non compromettono la continuità delle attività agricole o pastorali. Questi impianti possono anche integrare strumenti di agricoltura digitale e di precisione;
  • Sistemi di Monitoraggio: obbligatori per verificare l’impatto dei moduli fotovoltaici sulle colture, il risparmio idrico, la produttività agricola, la continuità delle attività delle aziende agricole interessate. E, inoltre, indicatori importanti come il recupero della fertilità del suolo, il microclima, la resilienza ai cambiamenti climatici.

Il decreto definisce il sistema agrivoltaico avanzato come un complesso che integra le infrastrutture agricole con un impianto fotovoltaico avanzato. Questo sistema combina attività agricola e produzione di energia elettrica tramite configurazioni spaziali e tecnologie appropriate, con l’obiettivo di massimizzare il potenziale produttivo di entrambi e assicurare la continuità delle attività agricole nella zona.

Chi sono i beneficiari degli incentivi agrovoltaico?

Possono beneficiare degli incentivi agrivoltaico 2024 i seguenti soggetti individuati dal DM:

  1. Operatori del settore agricolo: ovvero imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria, quindi anche cooperative, società agricole, consorzi costituiti tra due o più imprenditori o società agricole. Sono ammesse anche associazioni temporanee di imprese agricole formate da due o più imprenditori agricoli e/o società agricole;
  2. Associazioni temporanee di imprese (ATI): che includano almeno un soggetto che opera nel settore agricolo di cui al punto precedente.

Tali ATI devono continuare a rispettare i requisiti soggettivi indicati nell’art. 4 del Decreto Agrivoltaico Avanzato per tutto il periodo di incentivazione (20 anni).

Agrivoltaico incentivi 2024: interventi agevolati e spese ammissibili

Possono usufrire degli incentivi previsti dal D.M. Agrivoltaico unicamente quei sistemi agrivoltaici che:

  • Sono di nuova costruzione;
  • Hanno una potenza nominale superiore a 1 kW;
  • Dispongono di un preventivo di connessione alla rete elettrica accettato definitivamente (alla data di presentazione della domanda).

Prima di presentare la domanda di iscrizione, l’impianto deve essere registrato e validato dal sistema di gestione delle anagrafiche uniche degli impianti di produzione (GAUDÌ) – e aver ottenuto la validazione da parte del Gestore di Rete.

Inoltre, gli interventi devono rispettare il principio di “non arrecare danno significativo agli obiettivi ambientali” (Do No Significant Harm – DNSH) stabilito dal Regolamento UE 2021/241.

Cosa si intende per impianti di nuova costruzione?

Sono impianti realizzati per la prima volta e con componenti nuovi, dotati di un punto di connessione/consegna senza altri impianti fotovoltaici connessi. Inoltre, non devono essere installati su siti con impianti esistenti della stessa fonte di energia rinnovabile negli ultimi 5 anni, e non devono avere interconnessioni funzionali con altri impianti.

Possesso del titolo autorizzativo/abilitativo

Gli incentivi non sono concessi per impianti che hanno iniziato i lavori di realizzazione prima di presentare domanda di partecipazione.

L’intervento è considerato avviato quando viene assunta la prima obbligazione che rende l’investimento irreversibile, come l’ordine di attrezzature o l’inizio dei lavori di costruzione. L’acquisto di terreni e le opere preliminari, come il conseguimento di permessi e studi di fattibilità, non costituiscono inizio lavori.

Alla data di presentazione della domanda di iscrizione, è necessario che il titolo autorizzativo/abilitativo per la realizzazione dell’impianto sia valido ed efficace. Se l’iter autorizzativo lo prevede, è possibile presentare la domanda con un provvedimento favorevole di valutazione di impatto ambientale. La domanda deve includere una copia completa del titolo autorizzativo/abilitativo.

Alla data di partecipazione alle procedure, alla data di entrata in esercizio dell’impianto e durante il periodo di incentivazione, il titolo autorizzativo/abilitativo deve essere intestato al soggetto richiedente o al beneficiario. Nel caso di ATI, il titolo deve essere intestato al soggetto che rispetta la definizione di “soggetto produttore”.

Spese ammissibili

Secondo l’allegato 3 del Decreto Agrivoltaico, sono ammesse le seguenti spese:

  1. Realizzazione di impianti agrivoltaici avanzati (moduli fotovoltaici, inverter, strutture di montaggio, sistemi elettromeccanici di orientamento, componentistica elettrica);
  2. Fornitura e posa in opera dei sistemi di accumulo;
  3. Attrezzature per il sistema di monitoraggio previsto dalle Linee Guida CREA-GSE;
  4. Connessione alla rete elettrica nazionale;
  5. Opere edili necessarie alla realizzazione dell’intervento;
  6. Acquisto, trasporto e installazione di macchinari, impianti, hardware e software;
  7. Studi di prefattibilità e spese per attività preliminari;
  8. Progettazioni, indagini geologiche e geotecniche;
  9. Direzione lavori, sicurezza, assistenza giornaliera e contabilità lavori;
  10. Collaudi tecnici e tecnico-amministrativi, consulenze e supporto tecnico-amministrativo.

Le spese di cui alle lettere da g) a i) sono finanziabili in misura non superiore al 10% dell’importo ammesso a finanziamento.

Agrivoltaico 2024: requisiti progettuali per accedere ai contributi

Superficie agricola/pastorale minima

La superficie destinata all’attività agricola o pastorale all’interno del sistema agrivoltaico deve costituire almeno il 70% della superficie totale del sistema (Stot).

Altezza dei moduli fotovoltaici

L’altezza minima dei moduli rispetto al suolo è determinata per consentire la continuità delle attività agricole e zootecniche e rispettare i seguenti valori minimi:

  • 1,3 metri per attività zootecnica;
  • 1,3 metri per moduli fotovoltaici in posizione verticale fissa;
  • 2,1 metri per attività colturale;
  • 2,1 metri per attività mista, colturale e zootecnica.

Produzione elettrica minima

La produzione elettrica specifica dell’impianto agrivoltaico avanzato, FVagri, deve essere almeno il 60% della producibilità elettrica di un impianto fotovoltaico di riferimento, FVstandard, ubicato nello stesso sito (con moduli di efficienza 20% fissi, orientati a Sud e con angolo di inclinazione pari alla latitudine meno 10 gradi).

Componenti d’impianto

Sono consentiti esclusivamente componenti di nuova costruzione, realizzati secondo la normativa vigente (Legge 186/1968) e mai utilizzati in altri impianti.

Moduli fotovoltaici

I moduli fotovoltaici devono essere testati e verificati da laboratori accreditati secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025 per garantire qualità, sicurezza e durabilità durante il periodo di vita previsto.

Sistemi di accumulo

L’installazione dei sistemi di accumulo deve conformarsi alla disciplina di settore e alle configurazioni previste dalla normativa di riferimento.

Sistemi di monitoraggio

Gli impianti devono prevedere sistemi di monitoraggio per verificare la continuità dell’attività agricola e pastorale, il risparmio idrico, il recupero della fertilità del suolo, il microclima e la resilienza ai cambiamenti climatici.

Un altro requisito fondamentale del bando è che il terreno destinato all’impianto agrivoltaico deve essere tre volte più esteso dell’impianto stesso. Questo assicura che le colture possano continuare a prosperare accanto ai pannelli fotovoltaici che producono energia rinnovabile.

Quanto si guadagna con l’agrivoltaico? Costi e benefici

Per la realizzazione di un impianto agrivoltaico, al netto degli incentivi offerti dal bando, ci sono dei costi da considerare, che includono

  • l’acquisto dei moduli fotovoltaici, degli inverter e delle strutture di supporto
  • la progettazione, posa in opera e messa in sicurezza dell’impianto.

A questi si aggiungono i costi operativi e di manutenzione nel tempo, come la gestione del terreno e delle colture, l’aggiornamento dell’equipaggiamento e il monitoraggio energetico.

Nonostante questi investimenti iniziali e i costi operativi, gli impianti fotovoltaici su terreni agricoli offrono un potenziale di guadagno significativo nel medio e lungo termine.

Ad esempio: un impianto fotovoltaico da 1 MWp, che normalmente occupa un’area di circa un ettaro, può generare circa 1.200.000 kWh di energia all’anno. Considerando una tariffa di vendita dell’energia di 0,118 € per kWh, il reddito annuo derivante dalla vendita dell’energia sarebbe di circa 141.600 €.

Il bando agrivoltaico offre un’opportunità preziosa per gli imprenditori agricoli e le imprese del settore di beneficiare di un contributo a fondo perduto per investire in una tecnologia che coniuga innovazione, sostenibilità e redditività.

Ma, anche al di fuori del bando, l’agrivoltaico rimane una scelta strategica per chi desidera innovare e rendere più sostenibile e redditizia la propria attività agricola.

La possibilità di vendere il surplus di energia prodotta e immessa in rete garantisce una fonte di reddito integrativa, stabile e prevedibile, da poter reinvestire nella propria attività per aumentare la competitività della propria attività. L’installazione di impianti fotovoltaici contribuisce inoltre alla sicurezza e alla protezione delle colture, migliorando la produzione agricola e riducendo i costi operativi.

 

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