Cosa sono i trasporti green e come possono aiutarci a salvare l’ambiente?
La pagina di maggio del calendario di iQuadro punta i riflettori su un tema ampiamente discusso su molti fronti.
Molte amministrazioni locali hanno avviato un processo di elettrificazione della flotta dedicata ai trasporti pubblici. La progressiva sostituzione dei vecchi veicoli a combustione interna comincia a dare i suoi frutti.
L’impatto praticamente nullo sull’ambiente, rende oggi i veicoli elettrici una scelta ecosostenibile capace di migliorare l’efficienza dei trasporti con mezzi silenziosi e rapidi.
Scopri di più a riguardo in questo articolo di iQuadro.
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Il trasporto pubblico elettrico e la riduzione delle emissioni in città
Fondamentale per salvare l’ambiente, la conversione dei veicoli a zero emissioni sta coinvolgendo il settore privato, con mezzi come le auto e le bici elettriche. Ma il vero focus riguarda il trasporto pubblico.
I centri urbani sono dominati dai pullman e le vetture appartenenti alle flotte dei servizi di trasporto pubblico non sempre risultano al passo coi tempi.
Spesso in città viaggiano bus piuttosto datati, i quali fanno registrare livelli di emissioni notevoli risultando i maggiori responsabili dell’inquinamento nelle grandi metropoli.
Per venire incontro a questo fenomeno, numerosi produttori propongono sul mercato valide alternative green: i pullman elettrici.
Esteticamente identici ai bus tradizionali con motore benzina/diesel, questi veicoli sono spinti da uno o più motori elettrici alimentati da potenti batterie e offrono diversi vantaggi:
- Abbattimento emissioni nocive: il funzionamento dei motori elettrici non richiede combustioni, eliminando l’impatto sull’ambiente;
- Silenziosità in marcia: l’assenza di scoppi e addirittura di un impianto di scarico, rende i veicoli elettrici estremamente silenziosi;
- Risparmio economico: mentre il prezzo dei combustibili fossili sale inesorabilmente, passare all’elettrico costituisce una scelta mirata anche alla riduzione dei costi.
Le batterie offrono un’autonomia limitata, ma le recenti tecnologie stanno rendendo i sistemi di ricarica sempre più rapidi. Qualora ci fosse l’esigenza di viaggiare per lunghe tratte, senza sosta, i tram elettrici sarebbero la soluzione ideale.
Agganciandosi a una rete elettrica ad hoc realizzata in altezza, il tram si collega a essa tramite un pantografo, ottenendo una fonte costante di energia. Oltremodo, se si alimentasse la rete di riferimento con energie rinnovabili, il tram elettrico diventerebbe un veicolo completamente a zero emissioni.
Il passaggio alla mobilità elettrica salva l’ambiente e allo stesso tempo offre soluzioni avanzate agli utenti. Scopri di più a riguardo nel prossimo paragrafo.
Green e smart: la fermata del bus come hub di tecnologia
La completa revisione delle flotte del trasporto pubblico mette in campo un ricco pacchetto di tecnologie, che va ben oltre la semplice capacità di spostare i passeggeri da un punto all’altro della città.
L’integrazione all’Internet of Things rende gli autobus parte integrante di un ecosistema in cui ogni dispositivo comunica in maniera attiva con l’altro.
Oltre a poter individuare in qualsiasi momento la posizione esatta del bus, prevedendo in maniera estremamente precisa i tempi di ogni corsa, anche le pensiline godono di questi aggiornamenti.
La classica fermata del bus si trasforma in un vero e proprio hub, in cui i passeggeri possono sfruttare una connessione Wi-Fi dedicata e accedere a numerosi servizi che spaziano tra:
- Intrattenimento;
- Guide turistiche;
- Informazioni sul traffico.
L’interconnessione tra le varie pensiline trasforma completamente l’esperienza di viaggio, rendendo utili anche i tempi d’attesa dei vari mezzi.
Diverse città italiane hanno avviato il processo di elettrificazione delle flotte, ma a che punto siamo messi? Scoprilo nel prossimo paragrafo.
La situazione dei trasporti green nei capoluoghi italiani
Considerando i veri punti nevralgici del trasporto pubblico, le 109 città capoluogo italiane, il trasporto pubblico nostrano conta un parco circolante di circa 14.000 veicoli.
L’età di questi è sicuramente il fattore più critico, in quanto incide sull’efficienza e sui livelli di emissioni nocive.
Nel 2019, circa il 35% dei veicoli rientrava in categorie anti-inquinamento pari o inferiori alla Euro 4, superando il 32% dei mezzi Euro 6.
Molte città si sono già mobilitate acquistando automezzi Euro 6. Questo accade particolarmente in città come Palermo, Messina, Bologna, Bari e Firenze. Qui, nel 2019, gli Euro 6 costituiscono il 50% della flotta.
Per incentivare la riconversione delle flotte, il PNRR ha previsto un investimento di 1,2 miliardi di euro. I fondi risultano parte integrante del Piano Strategico Nazionale per la Mobilità Sostenibile, che coinvolge anche la realizzazione d’infrastrutture per la ricarica dedicata.
Il piano punta all’acquisto di 3.360 bus a basse emissioni entro il 2026.
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