Smaltimento amianto, perché è importante

Smaltimento amianto

Lo smaltimento dell’amianto, quindi la sua rimozione, è un’operazione molto importante da effettuare. Attualmente sono ancora molti gli edifici in cui si attesta la sua presenza, soprattutto quelli costruiti prima del 1992.

È importante smaltire questo minerale con struttura fibrosa, in quanto dannoso per la salute dell’uomo, ma purtroppo ancora molto utilizzato.

Quante tipologie di smaltimento dell’amianto ci sono?

Le tipologie di bonifica sono tre:

  • Rimozione;
  • Incapsulamento;
  • Confinamento.

Ognuna di questi punti richiede un approfondimento che troverai in questo articolo.

Da cosa dipendono i costi di smaltimento dell’amianto?

Nel costo di smaltimento del minerale, rientra anche la valutazione della quantità dell’amianto da rimuovere, la tipologia di bonifica, i mq di interesse, i mezzi speciali utilizzati e la distanza dallo stabile alla discarica di destinazione.

È possibile ottenere delle detrazioni fiscali del 50% per questo tipo di manutenzione.

Chi chiamare per smaltimento amianto?

Affidarsi a una società specializzata in questo settore, come iQuadro, è consigliato. Per effettuare questa operazione si richiede di eseguire dei passaggi complessi e delicati, oltre che pericolosi per gli operatori.

Avere come punto di riferimento iQuadro per effettuare questa operazione, ti solleverà anche di una serie di obblighi connessi allo smaltimento dell’amianto.

Continua a leggere per scoprire come funziona lo smaltimento dell’amianto e approfondire le diverse tipologie di bonifica.

Smaltimento dell’amianto, come funziona

La procedura di smaltimento, a seconda del metodo di bonifica, segue una determinata procedura:

  • Verificare la presenza di amianto tramite sopralluogo;
  • Incapsulare il materiale con prodotti coprenti;
  • Bonificare le superfici su cui si posava l’amianto e quelle circostanti;
  • Rimuovere l’amianto;
  • Smaltire definitivamente in discarica.

Lo smaltimento dell’amianto è un obbligo?

La legge non ti obbliga a smaltire l’amianto, a meno che la valutazione del rischio effettuata da tecnici specializzati non abbia esito positivo. Approfondiremo questo aspetto nel prossimo paragrafo focalizzato sulla Normativa che regola questa operazione.

Se non vengono effettuate le dovute verifiche e manutenzioni, potresti essere soggetto a pesanti sanzioni, motivo per il quale è un’operazione che conviene fare se si ha l’opportunità di risparmiare sulla bonifica dell’amianto.

Posso effettuare questa operazione in modo “fai da te”?

Teoricamente sì, ma praticamente, a meno che non si è degli esperti bisognerebbe evitare. Tutti questi passaggi devono essere eseguiti in totale sicurezza, perché il materiale è friabile e può lasciare polveri che, se inalate, nuocciono gravemente alla salute.

Tipologie di bonifica dell’amianto

Le tipologie di bonifica possibili sono tre:

  • Rimozione;
  • Incapsulamento;
  • Confinamento.

Rimozione. 

In questo caso avviene la totale asportazione del minerale. Questa operazione elimina ogni potenziale fonte di esposizione all’amianto e ha un rischio maggiormente elevato per chi se ne occupa. In definitiva però è anche quella più votata poiché elimina del tutto il problema.

Incapsulamento. 

Nel caso dell’incapsulamento viene effettuato un trattamento del materiale con prodotti penetranti o ricoprenti che inglobano le fibre di amianto e tendono a ripristinare l’aderenza al supporto, formando una sorta di pellicola di protezione della superficie esposta.

Confinamento. 

Il confinamento consiste nell’installazione di una barriera a tenuta che separi il materiale contenente amianto dalle aree presenti nell’edificio. Questa soluzione permette di creare una barriera resistente agli urti ed è indicata in caso di materiali facilmente accessibili.

Sia per l’incapsulamento che per il confinamento, a differenza della rimozione, è sempre necessario effettuare operazioni di manutenzione e controllo, per verificare che l’amianto non diventi dannoso per chi lavora o vive nell’edificio.

Vuoi effettuare lo smaltimento dell’amianto? Continua a leggere per scoprire gli incentivi previsti per questa operazione.

Nel prossimo paragrafo vedremo più nello specifico cosa prevede la normativa sullo smaltimento dell’amianto.

Normativa smaltimento amianto, cosa dice la legge

Il riferimento normativo che regola lo smaltimento dell’amianto è la legge 257/92, con cui in Italia sono stati banditi tutti i prodotti contenenti amianto perché nocivi e altamente tossici.

Nello specifico, la normativa recita così:

La presente normativa si applica a strutture edilizie ad uso civile, commerciale o industriale aperte al pubblico o comunque di utilizzazione collettiva in cui sono in opera manufatti e/o materiali contenenti amianto dai quali può derivare una esposizione a fibre aerodisperse. 

Sono pertanto esclusi da tale normativa gli edifici industriali in cui la contaminazione proviene dalla lavorazione dell’amianto o di prodotti che lo contengono (quindi siti industriali dismessi o quelli nei quali è stata effettuata riconversione produttiva) e le altre situazioni in cui l’eventuale inquinamento da amianto è determinato dalla presenza di locali adibiti a stoccaggio di materie prime o manufatti o dalla presenza di depositi di rifiuti.

Questa stessa legge vieta l’estrazione, l’importazione, la produzione e la commercializzazione di amianto e dei prodotti che lo contengono.

Sempre in questa stessa Normativa, relativamente alla sezione sulla valutazione del rischio, viene però specificato che:

Se invece il materiale viene danneggiato per interventi di manutenzione o per vandalismo, si verifica un rilascio di fibre che costituisce un rischio potenziale. 

Analogamente se il materiale è in cattive condizioni, o se è altamente friabile, le vibrazioni dell’edificio, i movimenti di persone o macchine, le correnti d’aria possono causare il distacco di fibre legate debolmente al resto del materiale. 

Per la valutazione della potenziale esposizione a fibre di amianto del personale presente nell’edificio sono utilizzabili due tipi di criteri: – l’esame delle condizioni dell’installazione, al fine di stimare il pericolo di un rilascio di fibre dal materiale; – la misura della concentrazione delle fibre di amianto aerodisperse all’interno dell’edificio (monitoraggio ambientale).

Alcune regioni italiane, inoltre, hanno istituito l’obbligo di comunicare anche la presenza dell’amianto compatto, ovvero:

  • Fibrocemento: presente in coperture e tubazioni;
  • Vinyl- amianto: utilizzato per i pavimenti.

Secondo la legge è dovere del cittadino accertare il rischio amianto, per cui se possiedi uno stabile o un capannone risalente a prima del 1992, sarebbe sicuramente consigliato effettuare la rimozione dell’amianto dall’edificio.

La stessa legge abilita un tecnico specializzato, ovvero il Coordinatore amianto, per accertare la presenza di questo pericoloso materiale.

Incentivi previsti per la bonifica dell’amianto

Una è rappresentata dalla detrazione fiscale del bonus ristrutturazioni del 50%, per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2021, che dispone un limite massimo di spesa di 96mila euro.

Inoltre, il Bonus Amianto 2021 può essere potenziato con il Superbonus 110%.

Potrebbe interessarti leggere l’articolo: “Ecobonus, come funziona?”

A questo si aggiunge il Bando ISI INAIL di incentivi per la rimozione dell’amianto 2021 destinato alle imprese. Il bando consente di accedere a un contributo a fondo perduto per sostenere le imprese italiane che vogliono bonificare opere contenenti amianto.

In questo modo, si garantirà anche la sicurezza e la salute dei lavoratori.

Nel bando rientrano questo tipo di interventi di rimozione amianto da:

  1. Mezzi di trasporto;
  2. Componenti edilizie (intonaci, coibentazioni, controsoffitti, ecc.);
  3. Piastrelle e pavimenti in vinyl- amianto;
  4. Impianti e attrezzature;
  5. Coperture in cemento- amianto;
  6. Manufatti non compresi nei precedenti ma contenenti amianto (comignoli, condutture, cassoni, ecc.).

Il bando prevede che questi interventi vengano effettuati da ditte specializzate e iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali (categorie 10A e 10B), in grado di agire in sicurezza e garantire il trasporto e lo smaltimento dell’amianto in appositi impianti autorizzati.

Affidati ai professionisti di iQuadro per avere informazioni più dettagliate sull’amianto e il suo smaltimento e ottenere una consulenza gratuita.

Compila il form ed entra in contatto con noi per saperne di più