Scambio sul posto e batterie d’accumulo: due concetti chiave nel mondo dell’energia rinnovabile. Ma come funzionano?
Chi ha installato un impianto fotovoltaico è consapevole che la capacità produttiva non è uniforme. Durante le ore più soleggiate si genera più energia di quanto necessario, mentre al tramonto l’impianto rimane inattivo, nonostante il maggiore consumo elettrico per l’illuminazione.
Nella realizzazione di un impianto fotovoltaico residenziale, dunque, un elemento cruciale è consentire agli utenti di valorizzare l’energia autoprodotta che non viene immediatamente utilizzata.
Questo surplus di energia può essere gestito ricorrendo a due possibili soluzioni: l’impianto fotovoltaico con accumulatori e lo Scambio sul Posto (SSP). In questo articolo di iQuadro, esploreremo il funzionamento di questi sistemi, il loro impatto sull’ambiente e come possono rivoluzionare il nostro modo di consumare e gestire energia.
Cos’è lo Scambio sul posto e come funziona
Lo Scambio sul posto è un servizio offerto dal Gestore Servizi Energetici (GSE) che permette di valorizzare il surplus di energia autoprodotta dall’impianto fotovoltaico e immessa dall’utente nella rete elettrica nazionale.
Il funzionamento si basa sulla compensazione dell’energia elettrica, immessa in rete in un determinato momento con quella prelevata in un momento diverso da quello in cui si ha la produzione.
Durante il giorno, se l’impianto fotovoltaico produce energia che non viene consumata, questa viene immessa nella rete. Di sera o nei momenti in cui non c’è produzione a causa del maltempo, invece, vi è un prelievo dalla rete per soddisfare le richieste dei carichi.
Questo sistema consente di trasferire l’energia in eccesso prodotta alla rete nazionale anziché immagazzinarla localmente. In pratica, la rete funge da un “magazzino virtuale” di energia accessibile anche ad altri utenti che possono attingere da essa quando necessario.
L’utente proprietario di un impianto fotovoltaico continua a pagare la sua bolletta con il fornitore che ha scelto e, in particolare, pagherà solo l’energia che ha prelevato nei momenti in cui il suo impianto non era in funzione.
Periodicamente il GSE verifica quanta energia è stata prelevata e quanta immessa in rete, predisponendo ad ogni produttore/utente una compensazione sotto forma di contributo.
Il valore del contributo, chiamato Conto Scambio (Cs), è calcolato usando questa formula:
Cs = min [ Oe ; Cei ] + CUsf x Es:
- Oe rappresenta il costo dell’energia elettrica acquistata dall’utente;
- Cei è una stima del valore dell’energia immessa nella rete, basata sul prezzo dell’energia nella zona;
- CUsf è un costo forfettario stabilito dal GSE per lo scambio di energia;
- Es è l’energia scambiata, calcolata come il minimo tra l’energia immessa e quella prelevata dall’utente, cioè l’energia scambiata con la rete;
Per attivare questo servizio è necessario un contratto di stipula, che ha una durata di un anno solare ed è tacitamente rinnovabile. Il produttore può decidere di recedere il contratto in qualunque momento senza alcun tipo di vincolo.
Pannelli fotovoltaici e scambio sul posto: quanto conviene?
Il meccanismo di SSP è assai conveniente soprattutto per chi ha installato un impianto fotovoltaico senza accumulo. In questo caso, infatti, la rete elettrica esterna funge da “serbatoio virtuale” per l’energia in eccesso prodotta.
I vantaggi economici dello SSP includono:
- risparmi nelle bollette grazie all’autoconsumo dell’energia prodotta;
- il contributo dallo Scambio sul posto stesso;
- la possibilità di vendere eventuali eccedenze.
È un’opzione interessante anche per coloro che mantengono un bilancio simile tra energia immessa e prelevata dalla rete.
Quando non conviene lo scambio sul posto?
Va chiarito che questo sistema funge più da compensazione economica che da una vera e propria vendita di energia. In pratica, tu continui ad acquistare elettricità dalla rete, ma a un costo leggermente ridotto in proporzione all’energia che tu stesso hai immesso grazie all’eccesso prodotto dall’impianto fotovoltaico.
Il contributo ottenuto tramite lo ssp è notevolmente inferiore al prezzo di mercato dell’energia al kWh. Inoltre, per usufruire di questo sistema, è necessario pagare al GSE un contributo per le spese amministrative, composto da una quota fissa annuale e una quota variabile in base alla potenza dell’impianto e alla quantità di kWh immessi.
Per ultimo, l’equilibrio tra i costi non avviene immediatamente. Il rimborso avviene attraverso acconti semestrali e un conguaglio annuale basato sulle letture periodiche del contatore.
In molte situazioni, specialmente quando c’è un alto grado di autoconsumo, un impianto fotovoltaico con accumulo potrebbe quindi risultare più conveniente.
Come funziona l’impianto fotovoltaico con batterie di accumulo?
Il sistema di accumulo permette di immagazzinare l’energia autoprodotta ma non consumata immediatamente in batterie, concepite proprio per garantire una maggiore autonomia energetica.
Quando l’impianto fotovoltaico non è attivo, di sera o in condizioni meteo avverse, l’energia necessaria per alimentare l’abitazione viene quindi prelevata dalla riserva di energia autoprodotta, senza dover ricorrere alla rete elettrica esterna. Questo abilita il cosiddetto autoconsumo differito.
Questo approccio risulta vantaggioso per diversi motivi:
- Soddisfa la gran parte del proprio fabbisogno energetico;
- Riduce la richiesta di corrente dalla rete nazionale;
- Consente di risparmiare i costi energetici in bolletta;
- Incrementa la quota di energia solare sostenibile utilizzata;
- Riduce l’impatto ambientale.
Il nucleo centrale di tutto il sistema è rappresentato dai pannelli solari, ai quali è associata una batteria che cattura l’eccesso di energia prima che venga inserita nella rete nazionale.
La ricarica delle batterie avviene attraverso un inverter, il quale regola la frequenza e la tensione della corrente in base alle necessità dell’impianto. Questo dispositivo si occupa anche di trasformare la bassa tensione delle batterie fotovoltaiche in corrente alternata a 220 V, rendendola adatta all’utilizzo con gli elettrodomestici domestici.
E se le batterie raggiungono la massima carica mentre l’impianto continua a produrre energia in eccesso, puoi comunque beneficiare dello scambio sul posto. I due sistemi, infatti, possono tranquillamente coesistere.
Scambio sul posto e fotovoltaico con accumulo: come possono coesistere?
Una convinzione diffusa, ma errata, riguarda la possibile esclusione dello scambio sul posto nel caso di installazione di un sistema di accumulo nell’impianto fotovoltaico. La verità è che queste due soluzioni possono coesistere senza problemi e in perfetta armonia.
Come funziona lo scambio sul posto con accumulo?
- l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico viene utilizzata per l’autoconsumo istantaneo e per caricare le batterie di accumulo;
- Quando le batterie sono cariche, l’energia in eccesso viene immessa nella rete, attivando lo ssp.
Durante le ore diurne, l’impianto fotovoltaico produce energia, privilegiando l’autoconsumo. Se l’energia prodotta supera il consumo dell’utente, l’eccesso viene automaticamente immesso nella rete. Il GSE ricompensa questo scambio con un bonifico semestrale per l’energia eccedente prodotta e ceduta alla rete.
Grazie alla tecnologia On-Grid (o Grid Connected) e agli inverter intelligenti che possono interagire sia con la rete elettrica che con le batterie di accumulo, è possibile godere dei vantaggi dello scambio sul posto con accumulo, un’opportunità che prima non era disponibile con gli impianti Off-Grid.
Questa nuova tecnologia unisce i migliori aspetti delle soluzioni tradizionali e Off-Grid, permettendo di:
- massimizzare il risparmio grazie all’utilizzo delle batterie di accumulo;
- aumentare l’indipendenza dalla rete elettrica;
- avere continuità di alimentazione, potendo attingere dalla rete quando le batterie sono scariche;
- immettere in rete l’energia in eccesso anziché sprecarla;
- vendere l’energia non utilizzata al GSE e ottenere una compensazione economica.
Si tratta di un modo efficiente per gestire l’energia prodotta e massimizzare i benefici in termini di risparmio energetico soprattutto.
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