Vuoi sapere come gestire l’orientamento di un edificio per massimizzare il risparmio energetico? Scopri tutto quello che devi sapere su iQuadro!
Il corretto posizionamento di una struttura è alla base della sua efficienza energetica e risulta fondamentale scegliere l’orientamento giusto.
Questo discorso coinvolge le aziende e le abitazioni private in quanto incide notevolmente sulla resa della caldaia a gas o del climatizzatore.
Leggi l’articolo per saperne di più sulle varie tipologie di orientamento e come scegliere quella più adatta al tuo stabile.
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Cos’è l’orientamento di un edificio?
Quando si progetta uno stabile, ancora prima di realizzare la planimetria, è importante decidere come posizionare la struttura a seconda dei punti cardinali.
Questa scelta ha un notevole impatto sull’efficienza energetica dell’edificio in quanto permette di sfruttare in maniera ottimale l’energia solare.
L’irraggiamento solare garantisce:
- Calore: i raggi infrarossi riscaldano con grande efficacia gli ambienti;
- Illuminazione: la luce naturale è sempre da preferire a quella artificiale.
Entrambi questi benefici provengono da una fonte inesauribile e praticamente gratuita, per questo risulta fondamentale sfruttare al massimo l’azione del sole per risparmiare importanti cifre in bolletta.
Saranno le esigenze termiche dell’edificio a dettare il corretto posizionamento dello stesso, oltre al clima a cui è sottoposto quotidianamente.
Scopri, nel prossimo paragrafo, tutti gli orientamenti e le loro caratteristiche.
Che tipologie di orientamento possono avere gli edifici?
Quando si parla di orientamento di un edificio, si prendono in considerazione le pareti meno esposte durante la giornata. Nello specifico:
• Nord-Sud: questa configurazione garantisce un notevole irraggiamento alle pareti ad Est e Ovest;
• Est-Ovest: qui invece si preferirà esporre maggiormente le facciate Nord e Sud.
La scelta tra questi due orientamenti incide notevolmente sull’efficienza termica della struttura e ogni punto cardinale presenta caratteristiche uniche, ecco quali:
- Nord: in autunno e primavera, le facciate rivolte a Nord non ricevono un irraggiamento diretto da parte del sole e godono di un’illuminazione omogenea anche in estate. In inverno calore e luce naturale si riducono notevolmente e i venti freddi generano una forte pressione sulle pareti;
- Est: le pareti godono del sole già all’alba e hanno una grande illuminazione fino al pomeriggio, fase della giornata in cui l’ombreggiamento permette di godere ancora del calore accumulato durante la mattinata;
- Sud: qui l’irraggiamento è costante e ottimale per tutta la giornata. Gli ambienti rivolti a Sud sono particolarmente confortevoli;
- Ovest: il sole, dopo essere sorto ad Est, viaggia verso Ovest rendendo questo orientamento notevolmente illuminato dopo lo Zenith. La fase pomeridiana risulta critica. Il calore ricevuto e l’irraggiamento possono essere anche eccessivi in assenza di un sistema di oscuramento.
Come combinare questi fattori e orientare in maniera ottimale un’abitazione o un edificio commerciale? Scoprilo nel prossimo paragrafo.
Qual è l’esposizione migliore per una casa o un ufficio?
Nella gestione dell’orientamento di un edificio, saranno due le variabili da tenere in considerazione:
- Fascia climatica: sulla base dell’area geografica in cui si trova, l’edificio sarà sottoposto a temperature differenti, rendendo necessario bilanciare l’apporto di calore ricevuto tra inverno ed estate;
- Destinazione edificio: in un’abitazione, la luce va sfruttata durante l’intera giornata e vanno gestite con cura le zone giorno e quelle notte. Un’attività commerciale concentra la sua operatività nella fascia mattutina mentre di sera gli uffici sono praticamente vuoti.
La zona climatica può dare vita a due fenomeni: un irraggiamento eccessivo in estate per le zone con un clima più caldo e, viceversa, ambienti molto freddi nelle aree in cui l’inverno raggiunge temperature più rigide.
Queste variabili hanno un notevole impatto sui consumi energetici dello stabile, incidendo su due importanti aree:
- Illuminazione: il massiccio utilizzo di luce naturale permette di accendere le luci artificiali esclusivamente di sera, riducendo l’impatto di queste sulla bolletta;
- Riscaldamento/raffreddamento: il vero grande vantaggio di un orientamento ottimale sta nella possibilità di avere ambienti freschi in estate e caldi in inverno con uno sforzo minimo da parte degli impianti di climatizzazione.
Per ottenere questo risultato, bisogna conoscere le reali esigenze dello stabile, per esempio:
- Uso civile: per le abitazioni, la scelta ottimale è quasi sempre un orientamento Est-Ovest. Collocando le stanze vissute tutta la giornata, come il soggiorno e la cucina, a Sud. Mentre le aree in cui non è necessaria grande illuminazione, quali ripostigli e corridoi, possono stare a Nord. Le pareti esposte a Est e Ovest bloccheranno i raggi solari in estate impedendo il surriscaldamento degli ambienti interni;
- Uffici: qui la priorità è sfruttare al massimo l’irraggiamento durante la giornata quindi è da preferire l’orientamento Nord-Sud. Generalmente, si prevedono ampie vetrate che permettono all’edificio di accumulare calore di giorno e rilasciarlo durante la notte, una fascia oraria in cui la struttura non ospita nessuno;
- Manifattura: nonostante un’attività commerciale necessiti della luce diurna, per alcuni settori un irraggiamento eccessivo potrebbe essere dannoso. Questo potrebbe generare fenomeni di abbagliamento, rendendo più complesse alcune delicate lavorazioni. Per risolvere il problema, basterà rivolgere questi ambienti a Nord.
L’esposizione solare influenza l’efficienza energetica soprattutto in presenza di un impianto fotovoltaico. Scopri come in questo articolo.
Orientamento di un edificio e impianto fotovoltaico
Nella progettazione di un impianto fotovoltaico, la variabile più importante è rappresentata dal suolo in cui saranno posizionati i pannelli solari: il tetto.
Per garantire un irraggiamento ottimale ai pannelli, si tende a preferire un orientamento del tetto verso Sud con un’inclinazione degli stessi tra 30° e 35°. Questa è la soluzione ideale per molte zone, ma non sempre è così.
In alcune aree geografiche potrebbe essere necessario accrescere l’irraggiamento o ridurlo per impedire il surriscaldamento dei pannelli. In questi casi è fondamentale affidarsi ad un professionista che analizzi con cura ogni singolo aspetto del tuo edificio, oltre all’apporto energetico di cui necessita.
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