Cos’è l’agricoltura sostenibile e che ruolo ha nella lotta ai cambiamenti climatici?
Sin dall’antichità, l’uomo ha saputo trarre dalla terra le risorse fondamentali per il suo sostentamento. Il rispetto per la natura è una componente essenziale, che ha da sempre caratterizzato la produzione agricola. Ma la forte domanda e l’industrializzazione dei processi ha fortemente minato l’impatto delle coltivazioni sull’ambiente.
Grazie all’agricoltura sostenibile, il contadino riesce a sfruttare le più recenti tecnologie, abbinandole alla consapevolezza di chi sa come trattare con grande rispetto ciò che Madre Natura offre.
Il risultato è la totale ridefinizione del settore e lo sviluppo di un’economia circolare che mette al primo posto la qualità dei prodotti e la cura dei terreni, seguendo la filosofia già adottata per gli allevamenti non intensivi.
Argomento principale della tavola di Giugno del calendario di iQuadro, l’agricoltura sostenibile costituisce uno dei punti cardine nella lotta ai cambiamenti climatici. Scopri perché in questo articolo.
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Che cos’è l’agricoltura sostenibile e su quali principi si fonda
Coltivare la terra ha sempre avuto come obiettivo primario quello di soddisfare il fabbisogno di una popolazione in continua crescita. Col tempo, l’utilizzo di fertilizzanti chimici e pericolosi pesticidi ha permesso di incrementare la produzione, a discapito della qualità dei prodotti e non solo.
In questo modo, i terreni vengono sfruttati oltre i loro limiti, mettendo a rischio le forniture per le generazioni future. Per contrastare questo fenomeno, la FAO ha messo a punto una lista dei principi fondamentali che regolano la cosiddetta agricoltura sostenibile:
- Incrementare la produttività e l’occupazione nei sistemi alimentari: obiettivo da raggiungere ottimizzando i consumi di acqua ed energia e adottando tecniche innovative;
- Protezione delle risorse ambientali: le lavorazioni agricole devono essere non solo rispettose per l’ambiente, evitando ogni forma di inquinamento, ma devono anche contribuire a migliorare le risorse naturali;
- Miglioramento dei mezzi di sussistenza: attraverso un sistema economico che favorisca la crescita dell’intera filiera;
- Accrescimento della resilienza: obiettivo raggiungibile adottando modelli produttivi, che tengano conto dell’eventualità di fenomeni climatici estremi e improvvisi picchi nei prezzi di mercato;
- Adattare la governance alle sfide del futuro: le norme in materia agricola devono garantire il corretto equilibrio tra pubblico e privato, fornendo la massima trasparenza in ogni lavorazione.
La tecnologia ha un ruolo centrale nello sviluppo di un’agricoltura sostenibile per l’uomo e per la natura. Continua a leggere per sapere quali sono le innovazioni più importanti in materia.
L’innovazione tecnologica al servizio dell’ambiente
Lo sviluppo della cosiddetta Agricoltura 4.0 passa attraverso l’adozione di innovazioni che già hanno trovato posto nei settori produttivi e industriali. Nello specifico, l’introduzione dell’Internet of Things e la relativa digitalizzazione consente di rendere la produzione notevolmente efficiente e allo stesso tempo rispettosa per l’ambiente.
I sensori di ultima generazione permettono di monitorare costantemente lo stato di salute di ogni singola pianta, fornendo un feedback immediato sulle azioni da effettuare. Ogni sensore viene tarato su parametri specifici in base al terreno in cui si trova e la tipologia di coltivazione.
In questo modo è possibile intervenire in anticipo in base alle condizioni meteorologiche e si ha una drastica riduzione degli sprechi, attraverso una gestione precisa delle quantità di fertilizzanti e acqua.
In questo contesto, anche i rifiuti si trasformano in una preziosa risorsa. Come? Scoprilo nel prossimo paragrafo.
Come i rifiuti diventano un valore aggiunto
Paesi come la Svezia hanno saputo trarre beneficio dagli elementi di scarto più nocivi per l’ambiente: i rifiuti.
Sfruttando 34 termovalorizzatori, la nazione nordica è riuscita a soddisfare il fabbisogno di acqua calda del paese, servendosi dei rifiuti organici. Questi vengono utilizzati anche per realizzare un carburante biologico, il biogas. Quest’ultimo ha caratteristiche simili al GPL, con la grande differenza di essere potenzialmente illimitato.
Come è possibile ciò? Semplicemente perché viene prodotto da impianti capaci di convertire i rifiuti alimentari in biogas.
Notevolmente più ecologici dei carburanti fossili, i biogas permettono di abbattere le emissioni nocive non solo in città, ma anche in campagna. Ad esempio, le macchine agricole, responsabili di una grossa fetta di polveri sottili, possono essere facilmente convertite in veicoli green alimentati a carburante biologico.
iQuadro è parte integrante della rivoluzione green e propone alle aziende le migliori soluzioni in commercio a sostegno dell’efficientamento energetico.
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