Vuoi saperne di più sulle canne fumarie e la normativa relativa ad esse? Sei nel posto giusto!
Mentre la tecnologia delle caldaie raggiunge livelli sempre più elevati, lo smaltimento dei gas prodotti deve seguire regole ben definite.
Le strutture più datate possono presentare impianti ormai non più a norma e spesso, durante la sostituzione di una caldaia tradizionale con una a condensazione, occorre realizzare un nuovo impianto di scarico ad hoc.
In questo articolo di iQuadro scoprirai tutto quello che devi sapere sulle canne fumarie e come realizzarne una a norma.
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Canne fumarie e normativa: attenzione al tiraggio
Il compito della canna fumaria è quello di espellere i gas nocivi emessi dalla caldaia, a seguito della combustione.
Questo processo avviene sfruttando la differenza di pressione tra l’ingresso e l’uscita della canna: variabile che assume il nome di tiraggio.
Si tratta di un valore fondamentale che determina l’efficacia dell’impianto di scarico della caldaia. Un tiraggio insufficiente può causare gravi problemi rendendo necessaria la riprogettazione dell’intero impianto.
Per ottenere un buon tiraggio bisogna verificare due importanti caratteristiche:
- Coibentazione canna: la differenza di temperatura tra l’interno e l’esterno incide notevolmente sul tiraggio. Col calore, i gas tendono a risalire più facilmente, inversamente il raffreddamento eccessivo ne riduce l’efficienza;
- Complessità impianto: nella progettazione, è importante ridurre al minimo la presenza di curve e restringimenti per impedire un attrito eccessivo lungo il percorso verso il tetto.
In alcuni casi, per rendere a norma l’impianto, risulta necessario far ricorso al tiraggio meccanico mediante ventole. Un tiraggio ottimale è fondamentale per garantire il corretto funzionamento di uno scarico a tetto ma, in diverse situazioni, è possibile ottenere una deroga e prevedere una variante a parete. Continua a leggere e scopri quando è possibile.
Scarico a parete o a tetto? Cosa dice la legge
Dal 2013, in Italia gli scarichi di tutti gli apparecchi che generano fumi da combustione devono posizionarsi sopra al tetto. Nello specifico 1 metro sopra il colmo dello stesso.
In alternativa allo scarico a muro, è possibile posizionare uno sfogo subito al di sopra della caldaia o prevedere un impianto direttamente sulle pareti esterne. Ciò avviene soltanto nelle seguenti casistiche:
- Sostituzione di una caldaia che già adotta lo scarico a parete: se stai sostituendo il riscaldamento e la tua vecchia caldaia era provvista di uno scarico a parete, dovrai verificare che questo tipo di impianto sia stato dichiarato nella sua prima installazione o che sia presente nella planimetria dell’edificio;
- Di una caldaia collegata ad una canna fumaria condominiale: nello specifico, se il condominio prevede un impianto ramificato, si può collegare il nuovo sistema di riscaldamento, a patto che si tratti di un modello a condensazione, alla canna fumaria già presente;
- Edifici storici: se la struttura è soggetta a normative di tutela del patrimonio storico, non sempre sarà possibile montare uno scarico a tetto rendendo necessaria la presenza di una variante a parete;
- Impossibilità tecnica: opportunamente segnalata dall’asseverazione di un tecnico qualificato;
- Installazione di impianti individuali in condomini: se l’edificio non dispone di una canna fumaria a tetto e l’unità immobiliare non ha camini, lo scarico può essere a parete;
- Infine Installazione di un sistema di riscaldamento ibrido: se il tuo nuovo impianto prevede una caldaia a gas abbinata ad una pompa di calore, non sarà necessario far ricorso ad una canna fumaria sul tetto.
Queste deroghe permettono di evitare la realizzazione di uno scarico a tetto, ma la caldaia installata deve rispettare alcuni importanti requisiti, scopri quali nel prossimo paragrafo.
Quali modelli di caldaia rispettano la normativa delle canne fumarie a parete?
Le norme in merito all’installazione delle caldaie e i relativi sistemi di scarico hanno l’obiettivo di ridurre le emissioni nocive eliminando gli impianti di riscaldamento obsoleti.
Le deroghe sullo scarico a parete possono essere applicate solo se viene prevista la sostituzione del generatore di calore con un modello ad alta efficienza. Una prerogativa ottenibile esclusivamente con caldaie a condensazione.
Per quanto riguarda gli impianti condominiali, è necessario che tutte le caldaie connesse alla canna fumaria abbiano le stesse caratteristiche in merito a:
- Camera di combustione: che si tratti di camera stagna o aperta, tutti i generatori devono essere della stessa tipologia, lo stesso vale anche per i modelli a condensazione;
- Combustibile: metano, pellet, gasolio, GPL;
- Portata: i valori devono essere simili tra le varie caldaie e non superare un rapporto di 0,7.
Una volta appurato che puoi installare una canna a parete, dovrai rispettare alcuni importanti requisiti, scoprili nel prossimo paragrafo.
Canna fumaria, la normativa in merito a distanze tra balconi e altezza
La canna fumaria a parete deve tenere conto delle cosiddette “aree di rispetto” ovvero delle distanze minime da finestre, balconi e terrazze.
In aggiunta, il tubo di scarico deve rispettare standard ben definiti in merito al diametro considerando i parametri di:
- Altezza utile del sistema;
- Potenza del generatore di calore.
La canna fumaria di una caldaia a condensazione va progettata con grande cura scegliendo materiali capaci di resistere agli acidi presenti nei suoi gas di scarico. A differenza dei modelli tradizionali, le emissioni possono corrodere le tubature degli impianti più datati.
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