Vuoi saperne di più sui bonus per il settore agricolo? Sei nel posto giusto!
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza introduce numerosi interventi mirati a rendere più sostenibile ed efficiente l’economia del paese.
Tra le numerose azioni, ci sono diversi incentivi dedicati alle imprese agricole, tra queste troviamo il bonus definito “Parco Agrisolare”, destinato alle aziende intenzionate a installare un impianto fotovoltaico su un terreno agricolo.
In questo articolo di iQuadro scoprirai tutto quello che devi sapere su questo importante bonus per il settore agricolo.
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Quali bonus per il settore agricolo offre il PNRR?
Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) è stato strutturato in sei “missioni”, tra queste la numero 2, definita “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, coinvolge direttamente le aziende agricole.
La componente 2.1 “Agricoltura sostenibile ed economia circolare” del piano introduce le linee guida sul Parco Agrisolare.
Si tratta di un incentivo fiscale dedicato alle aziende del settore agroalimentare intenzionate ad ammodernare la propria attività, migliorando gli standard produttivi. Per ottenere questi risultati, è necessario intervenire in maniera massiccia ottimizzando:
- Risparmio idrico;
- Approvvigionamento risorse;
- Risparmio energetico.
In merito all’ultimo punto, il Parco Agrisolare garantisce un contributo a fondo perduto destinato alla realizzazione d’impianti fotovoltaici.
L’obiettivo è principalmente l’aumento dell’autoconsumo. Inoltre, la capacità produttiva degli impianti non deve superare il consumo medio annuo degli stabili.
Chi può richiedere i contributi? Scoprilo nel prossimo paragrafo.
Bonus agricoli 2022 i requisiti
Il regolamento del Parco Agrisolare chiarisce quali sono i soggetti che possono accedere al contributo. Tra questi troviamo:
- Imprenditori agricoli, individuali o società;
- Imprese agroindustriali;
- Cooperative agricole che svolgono attività di cui all’articolo 2135 del codice civile e le cooperative o loro consorzi di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001 n. 228.
Gli incentivi sono dedicati ad aziende virtuose e capaci d’integrare in maniera sostenibile l’impianto fotovoltaico. Non a caso, i requisiti sono molto stringenti ed è necessario che i beneficiari siano:
- Regolarmente costituiti e iscritti come attivi nel Registro delle imprese;
- Nel pieno e libero esercizio dei propri diritti;
- Non soggetti a sanzione interdittiva che comporta il divieto di contrarre con la pubblica amministrazione;
- Non avere amministratori o rappresentanti che si siano resi colpevoli, anche solo per negligenza, di false dichiarazioni suscettibili d’influenzare le scelte delle Pubbliche Amministrazioni in ordine all’erogazione di contributi o sovvenzioni pubbliche;
- In condizioni di regolarità contributiva, attestata da DURC;
- Non sottoposti a procedura concorsuale e non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione coattiva o volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo;
- Non destinatari di un ordine di recupero pendente per effetto di una precedente decisione della Commissione europea che dichiara un aiuto illegale e incompatibile con il mercato interno;
- Non destinatari, nei tre anni precedenti alla domanda, di provvedimenti di revoca totale di agevolazioni, concesse dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, a eccezione di quelli derivanti da rinunce;
- Non risultare impresa in difficoltà.
Tutte queste caratteristiche sono insite in un’azienda solida e capace di dare un forte contributo all’economia circolare.
A quanto ammonta il contributo del Parco Agrisolare? Continua a leggere per saperne di più a riguardo.
Quali sono i limiti di spesa per il bonus settore agricolo
Grazie al Parco Agrisolare, le aziende agricole potranno ricevere fino al 70% dell’importo speso sotto forma di contributi a fondo perduto.
Il regolamento prevede l’installazione d’impianti fotovoltaici, con potenza di picco tra i 6 e i 500 kWp, sui tetti dei fabbricati dell’azienda.
Insieme ai pannelli solari, il Parco Agrisolare permette di estendere l’incentivo anche ai seguenti interventi aggiuntivi:
- Rimozione e smaltimento amianto;
- Isolamento termico dei tetti;
- Realizzazione tetto ventilato.
Queste operazioni sono accomunate dalla loro capacità di accrescere l’efficienza energetica e l’impatto ambientale degli stabili, oggetto del Parco Agrisolare.
L’incentivo ha una spesa massima ammissibile di 750.000 € per singolo progetto, il tutto a fronte di un massimale di 1.000.000 € per beneficiario singolo. Pur rispettando i limiti di spesa, l’installazione dei pannelli non deve costare più di 1.500 €/kWp, la cifra sale a 2.500 €/kWp per gli impianti dotati di accumulatori.
Come vengono erogati i bonus del Parco Agrisolare? Scoprilo nel prossimo paragrafo.
Bonus agricoli 2022 quando arrivano e come sono erogati
A sostegno dell’iniziativa, il Governo ha stanziato 1.500 milioni di euro presi direttamente dai fondi del PNRR, disponibili tra il 2022 e il 2026.
Una volta pubblicato l’elenco dei beneficiari, questi dovranno rendicontare e collaudare gli interventi effettuati entro un arco temporale di 18 mesi. Il tutto a fronte della realizzazione completa dell’impianto entro il 30 Giugno 2026.
Il contributo verrà fornito tramite bonifico bancario alle coordinate IBAN segnalate direttamente sulla domanda. L’importo sarà erogato in un’unica soluzione ad intervento concluso.
In alternativa, il beneficiario può richiedere un anticipo del 30%, a patto di soddisfare le garanzie fideiussorie.
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