Ti stai chiedendo cos’è l’autoconsumo collettivo e come funziona? Sei nel posto giusto!
Con un funzionamento simile alle comunità energetiche, ma in scala minore, l’autoconsumo collettivo basa il suo funzionamento sulla produzione e condivisione di energia da fonti rinnovabili, coinvolgendo più utenti.
Oltre a garantire un’importante quota di energia green, questa tipologia di contratto garantisce rilevanti vantaggi fiscali a tutti i partecipanti.
In questo articolo di iQuadro scoprirai tutto quello che devi sapere sull’autoconsumo collettivo ed il suo funzionamento.
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Cosa si intende per autoconsumo collettivo e come funziona
Come stabilito dalle regole tecniche dell’ARERA in materia di valorizzazione e incentivazione dell’energia elettrica condivisa, l’autoconsumo collettivo avviene nel momento in cui vengono soddisfatti due requisiti fondamentali:
- Ci sono almeno due autoconsumatori di energia rinnovabile;
- Entrambi si trovano nello stesso edificio o condominio.
Le parti agiscono collettivamente attraverso un accordo privato e si assumono il compito di produrre energia elettrica rinnovabile a disposizione del proprio immobile e allo stesso tempo vendere l’energia in eccesso.
Queste operazioni non devono costituire un’attività commerciale o essere la principale professione delle parti impegnate nell’accordo.
In quanto clienti finali, tutti i partecipanti a un accordo di autoconsumo collettivo hanno i seguenti diritti:
- Scegliere il proprio fornitore di energia in maniera autonoma;
- Recedere in qualsiasi momento dal contratto.
L’accesso a questa tipologia di accordi è consentito sia ai soggetti, sia alle imprese che alle pubbliche amministrazioni. La regola fondamentale è non rendere l’attività di produzione di energie rinnovabili il proprio business prevalente.
Un esempio di autoconsumo collettivo è sicuramente un impianto fotovoltaico in un condominio. Continua a leggere per saperne di più a riguardo.
Si può ottenere l’autoconsumo collettivo in condominio?
Per raggiungere quest’obiettivo, è necessario che tutti i condomini siano informati sui vantaggi economici offerti da questa soluzione, prima di mettere a punto un piano d’investimento.
Nel calcolo dei costi, è importante considerare gli incentivi fiscali offerti dall’ecobonus o dal Superbonus 110%.
In un condominio, la necessità è sicuramente avvicinarsi il più possibile all’autosufficienza energetica. Per ottenere questo risultato, va effettuato uno studio sui consumi globali dell’edificio, sommando le letture dei contatori di ogni singola unità immobiliare.
Per conoscere la quantità di energia immessa nella rete (e venduta al GSE), bisogna installare un contatore apposito che permette di quantificare con massima precisione quanta energia è stata effettivamente prelevata dalla rete e quanta autoconsumata.
Questa tipologia di accordo gode d’importanti benefici dal punto di vista fiscale. Scoprili nel prossimo paragrafo.
I vantaggi fiscali dell’autoconsumo collettivo
Col fine d’incentivare il passaggio alle fonti di energie rinnovabili e l’adozione di contratti di autoconsumo collettivo, il GSE propone una tariffa estremamente vantaggiosa per l’energia autoconsumata.
Il prezzo viene spinto a 100 €/MWh per un periodo di 20 anni. Inoltre, è possibile integrare anche gli incentivi del MISE, il contributo ARERA e il PUN. La somma di queste soluzione porta a un vantaggio attestabile a circa 150 €/MWh rispetto alle tariffe standard.
La connessione tra le varie utenze dell’autoconsumo collettivo avviene tramite la rete nazionale, la quale riceve energia dall’impianto fotovoltaico e la “restituisce” ai vari utenti.
Per ridurre al minimo la quantità di energia “acquistata” dal gestore, in commercio sono disponibili diversi sistemi di regolazione specifici per gli impianti dedicati all’autoconsumo collettivo, abbinabili ad accumulatori di ultima generazione.
I soggetti singoli possono decidere d’installare un sistema di accumulo a uso esclusivo o prevedere un impianto condiviso.
Con questa soluzione, oltre ai vantaggi puramente economici, si effettua una scelta mirata alla salvaguardia dell’ambiente. Attraverso la riduzione dei consumi energetici e la produzione di corrente da fonti rinnovabili, si contribuisce ad abbattere le emissioni nocive.
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